Cosa si intende per ascolto attivo
Quante volte ci capita di raccontare un aneddoto o un nostro stato d’animo a qualcuno e di sentirci fraintesi? È possibile provare un senso di frustrazione per non essere riusciti a spiegarci bene, ma molto probabilmente la verità è che il nostro interlocutore non ha saputo ascoltarci.
Parliamoci chiaro, l’ascolto attivo è un’attività molto complessa e non è da tutti riuscire a mettersi sul piano comunicativo dell’altro e creare la giusta sintonia. Come diceva Carl Ransom Rogers:
“l’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto.”
Non possiamo ignorare il fatto che l’ascolto è un passaggio fondamentale nel processo di comunicazione, è bene prenderne consapevolezza e allenarsi per trasformare in attivo un ascolto passivo.
Qual è la differenza tra ascolto passivo e ascolto attivo?
L’ascolto passivo è quello a cui solitamente siamo abituati: tu parli e il tuo interlocutore sta già pensando al suo turno: per parlare, giudicare la situazione e offrirti soluzioni e consigli stabiliti sulla base della propria esperienza personale.
Diciamo che l’altro ti sta sentendo più che ascoltando – non guarda il cellulare solo perché è educato e sa che non si fa ma ritiene comunque che potrebbe fare altro mentre parli: ha già capito tutto e ha già la risposta per te!
L’ascolto passivo è deleterio per chi lo subisce ed è uno dei motivi per cui sempre più persone richiedono un confronto con specialisti e professionisti che si occupano di attività di supporto e aiuto.
Ascoltare senza pregiudizi o distrazioni è il più grande dono che puoi fare a un’altra persona.
(Denis Waitley)
Quando c’è un ascolto attivo avvertiamo l’attenzione del nostro interlocutore, si stabilisce una sintonia, ci sentiamo a nostro agio, il nostro stato d’animo viene compreso e possiamo raccontarci.
Una persona che ci ascolta davvero capisce cosa stiamo dicendo, comprende quali sono le nostre reali esigenze e ci aiuta a fare un balzo in avanti rispetto a una situazione di stallo o di incertezza: chiacchierando sincronicamente in modo empatico riusciamo ad aprirci autenticamente e giungere a riflessioni e considerazioni utili a rasserenarci o a farci prendere decisioni per le quali non vedevamo una soluzione.
Un buon ascoltatore aiuta ad ascoltare noi stessi. (Yahia Lababidi)
Sviluppare un ascolto attivo non è facile perché spesso manca una volontà di entrare in intesa con se stessi prima ancora che con gli altri: è assurdo ma preferiamo vivere anestetizzati.
Per vivere in equilibrio con il mondo che ci circonda ed essere efficaci nelle relazioni, invece, è fondamentale stabilire una giusta comunicazione interna (verso di te) ed esterna (verso gli altri):
- prendere consapevolezza della necessità di ascoltare e di ascoltarci
- comprendere le emozioni (ciò che ci fa paura, ciò che ci fa sbagliare o ci blocca)
- volerci più bene e sentirci più vicini agli altri (capisco, accetto e sono più tollerante).
Per imparare ad ascoltare è necessario farsi le domande giuste: se mi sento avvilito o arrabbiato per qualcosa che non è andato secondo i miei piani, non devo chiedermi “ma com’è che non ne faccio una giusta?” Questa domanda contiene un giudizio negativo su di me e non mi stimola ad alcuna azione correttiva.
Piuttosto devo chiedermi: cosa non è andato per il verso giusto e come posso trovare una soluzione (per questa o per la prossima volta) per evitare che questa situazione si ripeta? Senza giudizio o recriminazione, chiedermi “da cosa è dipeso e come evolvo rispetto a questa situazione?”.
L’ascolto ci dà sempre la possibilità di fare una analisi.
Questo meccanismo ci aiuta anche a sviluppare l’ascolto verso gli altri: entrare in intesa e accogliere l’altro, comprendere e partecipare alle sue emozioni, fare domande non indagatorie ma che stimolino la conversazione; accettare con empatia, anche se non condividiamo tutto.
Comunicare bene con te stesso e con gli altri migliora il tuo modo di vedere le cose e di rapportarti agli altri: se hai bisogno di un ascolto o se devi cominciare a lavorare su questa competenza, guarda cosa faccio e scrivimi a info@fulviasilvestri.it
Ci vogliono due persone per dire la verità: una per parlare e l’altra per ascoltare.
(Henry David Thoreau)
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