Scopri il tuo Superpotere
Scommetto che se un’amica o un conoscente ti chiedesse di elencare i suoi talenti, non avresti problemi a rispondere. Ma se chiedessero a te quali sono le tue virtù principali, forse esiteresti: la risposta infatti non è così scontata. Sarebbe ancora più difficile nominare il tuo punto di forza principale, che io chiamo Superpotere – lo scrivo con la maiuscola, perché quando lo usi hai il mantello di Superman. Leggi questo post per avere una guida su come trovarlo.
Non dedichiamo molto tempo a valorizzare le nostre capacità, perché siamo stati educati alla modestia, non importa se falsa o vera, e a non essere troppo ambiziosi.
Siamo abituati a concentrarci più sulle nostre lacune e debolezze che non sulla nostra area di genio, che è il vero terreno da scoprire e coltivare.
Certo possiamo, anzi dobbiamo lavorare per migliorarci e superare i nostri limiti, ma se possiamo farlo è anche grazie al nostro Superpotere, che è la nostra leva più funzionale ed efficace per riuscire in ciò che facciamo.
Che cos’è il Superpotere e a cosa serve
Superpotere è la parola che uso per indicare il tuo diamante unico, quel dono che ti ha sempre portato dei vantaggi e sempre te ne porterà: da un lato ti sostiene a realizzare i tuoi obiettivi, dall’altro ti aiuta a risolvere i problemi e a cavartela nelle situazioni difficili.
Lavorando per anni con le persone e per le persone (oltre che su me stessa), prima in azienda e oggi come consulente e coach, ho potuto rilevare come ognuno di noi sia in possesso di un elemento speciale e distintivo, che tende sempre a farsi notare. Ogni volta che c’è lo stimolo giusto o la situazione lo consente, quel tocco salta fuori.
Il nostro Superpotere è la madre di tutti i punti di forza, capace di generare tutti gli altri pregi e di farci muovere con destrezza in situazioni che per altri sarebbero scomode. È una sorta di innesco: quando c’è, attiva a catena tutte le altre nostre doti e fa scivolare le cose nel verso giusto. C’è chi dice che è come collegarsi a un alimentatore.
È il lato brillante della medaglia, che nasconde quello ossidato, che sono invece i nostri punti critici e scivoloni ricorrenti (che pure ci sono, ma non tolgono valore).