Come trovare e usare la parola dell’anno

Forse hai sentito parlare della parola dell’anno e di come negli ultimi tempi venga sempre più usata come un vero e proprio strumento di business oltre che di crescita personale. Ti racconto perché a mio avviso è utile trovare la propria parola e come la uso io.

A inizio anno cominciamo un nuovo capitolo e la cosa giusta è sentirsi attrezzati: se ancora non hai pianificato gli obiettivi per il 2020 parti da qui per avere qualche indicazione su come procedere per il tuo planning annuale.

 

A cosa serve la parola dell’anno

Dopo avere stabilito quali sono i risultati che ti poni di raggiungere, è fondamentale conservare il focus e la motivazione ed è proprio ciò che ti aiuta a fare la parola dell’anno che sceglierai: indicarti la direzione e tenere la traiettoria.

La parola dell’anno è completamente tua, e dovrà contenere i tuoi obiettivi, le tue priorità, i tuoi valori, le tue ambizioni: è una somma di ciò che desideri realizzare ed è la stella polare che ti guida verso il tuo risultato.

 

Come stabilire la tua parola dell’anno

Prenditi del tempo per fare un bilancio dell’anno che si è appena concluso, rifletti e fai concretamente un planning per i prossimi mesi perché solo così potrà venire a galla cosa intendi davvero realizzare.

Fai emergere le emozioni che ti legano al tuo desiderio e senti dove ti portano: se guardi lontano, cosa ti piace vedere nel tuo prossimo futuro?

È così che sentirai affiorare delle parole che ti ispirano e ti motivano: non fermarti alla prima che ti viene in mente ma analizzala, ripensala e verifica ancora che sia quella giusta per te.

 

Come utilizzare la parola dell’anno

Quando avrai trovato la parola che ti fa battere il cuore, innanzitutto scrivila e fa’ che diventi il tuo mantra di ogni giorno.

Poi collega alla tua parola delle azioni concrete, azioni che puoi  iniziare a compiere da subito e che rappresentano i primi passi di una strada che dovrai percorrere nei prossimi mesi per arrivare alla meta.

Ti dico qual è la mia parola e come faccio io.

La mia parola del 2020 è ANTICONFORMISMO.

Quando ho maturato la parola anticonformismo, subito mi sono detta: WOW, figo!

Subito dopo, però, questa parola mi ha generato un po’ di fastidio, mi è suonata esagerata  e perfino arrogante: uh, e chi credo di essere?

Ma questa parola l’ho scelta solo ed esclusivamente per me e non per dare lezioni in giro a qualcun altro,  sono in competizione con me stessa e non con gli altri: è la mia parola dell’anno e serve solo a me per indicarmi la direzione rispetto agli obiettivi che voglio raggiungere.

Quando dico che questo è un anno all’insegna dell’anticonformismo, quindi, è a me stessa che parlo: è il mio mantra motivante e ispirazionale.

 

Che cosa intendo per anticonformismo?

Jim Rohn ha detto You are the average of the five people you spend the most time with” che tradotto significa che alla fine della giornata, della settimana, dell’anno, ti piaccia o meno, ti sarai adattato agli usi e alle opinioni delle CINQUE persone che frequenti di più.

Finiamo per raccontare sempre la stessa storia e abbiamo paura di dire cose che la gente  che frequentiamo non vuole ascoltare e rifiuta. Quindi ci sentiamo più al sicuro se finiamo per sembrare e suonare come tutti gli altri. Non è che non possiamo raccontarci in un altro modo, è che decidiamo di non farlo: per conformismo.

Allora mi sono detta: qual è la differenza tra una storia conformista e una storia anticonformista?

Una storia conformista racconta. Una storia anticonformista si impegna.

Una storia anticonformista conterrà il mio vissuto e i miei valori, e anche ciò per cui mi impegnerò autenticamente.

 

“Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri.” PITAGORA

 

Impegni che prendo per il mio 2020 per tenere fede al mio anticonformismo e realizzare i miei obiettivi dell’anno.

 

Conoscere 5 persone nuove

Quando dico conoscere non intendo stringersi la mano e dirsi ciao come va, ma intendo che voglio frequentare, collaborare, realizzare un piccolo progetto con almeno 5 persone che attualmente non conosco o con cui non ho alcun rapporto professionale.

Ho già qualche idea sulle persone che mi piacerebbe contattare oppure incontrare a eventi di networking o formazione, e comunque vorrei lasciare la mente e il cuore aperti al nuovo.

Poiché la parola dell’anno deve essere seguita da azioni concrete, ti dico che ho già trovato il coraggio per contattare una prima persona che non conosco personalmente: una professionista che stimo molto, competente e garbata e… credo anche piuttosto anticonformista!

Cosa realizzeremo insieme? Seguimi sulla mia Pagina Facebook e Instagram per saperne di più nelle prossime settimane.

 

Leggere 5 libri che abitualmente non leggerei.

Vorrei farmi intrigare da storie nuove, farmi portare in luoghi non conosciuti per guardare le cose da una prospettiva diversa, quindi alla mia abituale quota di libri ne aggiungerò cinque che mi sembreranno in qualche modo anticonformisti.

Anche su questo tema sto già lavorando e ho già pronti nella mia libreria tre libri che mi aspettano!

 

Fare 5 cose che attualmente non faccio

Creare abitudini virtuose non è facile e cinque non sono poche, ma un anno è lungo e penso che sia fattibile:  adottare cinque nuove buone pratiche.

La prima è delegare!

Quest’anno mi faccio dare una mano per gestire la mia comunicazione, per ragioni di tempo e perché ho voglia di un confronto che porti nuovi stimoli: la mia parola è o non è anticonformismo?

 

Nella nostra cultura l’anticonformismo è incoraggiato e premiato solo fino a un certo punto.

Ma se voglio svolgere il mio lavoro in modo significativo e vivere una vita felice e soddisfatta, ho bisogno di un po’ di anticonformismo… e mi sono detta:

sii anticonformista per il potenziale delle tue idee.

Sii anticonformista per il cambiamento che vuoi creare.

Sii anticonformista per le persone che ami e per quelle per cui lavori.

 

Voglio incoraggiare anche te a fare lo stesso: trova la tua parola e fatti guidare.

 

Il coaching è una metodologia che aiuta

  • a riflettere profondamente – ti fa mettere in discussione le convinzioni e talvolta anche te stesso;
  • a portare la realtà al centro – ti supporta laddove tendi a evitare situazioni impegnative da gestire;
  • nel cambiamento – ti fa comprendere cosa non era chiaro cambiare, e come farlo.

 

E se hai voglia di un confronto, guarda come lavoro  e scrivimi a info@fulviasilvestri.it

 

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