Come trovare il proprio obiettivo personale
Quante volte hai detto: “Voglio cambiare lavoro”, “Devo migliorare la mia comunicazione”, “Basta rimandare, è ora di fare sul serio”? E quante volte queste intenzioni sono rimaste parole, propositi vaghi, buoni solo per la motivazione del lunedì mattina?
Formulare un obiettivo personale non è un esercizio da motivatori, ma un’abilità strategica. Perché nella vita professionale, chi non sa definire con precisione ciò che vuole, si ritrova spesso a inseguire obiettivi altrui, in balia delle urgenze, delle aspettative degli altri o dell’inerzia.
In questo articolo ti guido passo dopo passo a costruire un obiettivo chiaro, motivante e realizzabile, con l’approccio pratico del coaching. Non per scrivere una lista dei desideri, ma per iniziare davvero un cambiamento concreto.
Perché vuoi un obiettivo e perché serve farlo bene
Avere un obiettivo definito è ciò che ti permette di:
- decidere meglio a cosa dire sì e a cosa dire no
- mantenere la motivazione anche quando l’energia cala
- misurare i progressi e correggere rotta con lucidità.
Senza un obiettivo strutturato, resti in una terra di mezzo, e in quel limbo si finisce spesso a fare tanto senza andare da nessuna parte. Ti risuona?
Un buon coaching parte sempre da qui: aiutarti a fare chiarezza. Perché spesso il primo ostacolo non è la difficoltà, ma la confusione.
Le caratteristiche di un obiettivo ben formato
Una formulazione efficace non lascia spazio all’ambiguità. Avrai probabilmente sentito parlare del metodo SMART, che ti aiuta a dare una definizione appropriata e ti segnala alcune regole di base.
Un obiettivo SMART è:
- Specifico. La definizione deve tracciare già in modo chiaro la strada da intraprendere: “Voglio migliorare la mia leadership nella gestione del team” è meglio di “Voglio essere più bravo al lavoro”.
- Misurabile. Puoi monitorarlo e capire se ci stai riuscendo o meno
- Attuabile. Deve essere alla tua portata, per contesto e capacità
- Rilevante. Deve avere un significato forte per te, essere sfidante
- Temporale. Deve avere una scadenza precisa
In più, ti consiglio di verificarlo su tre dimensioni extra (molto usate in coaching):
- È formulato in positivo (es. “voglio parlare con chiarezza”, non “voglio smettere di parlare male”)?
- È ecologico, cioè sostenibile per te e coerente con il resto della tua vita?
- Dipende davvero da te? O stai cercando di cambiare qualcosa che è fuori dal tuo controllo?
Distingui tra obiettivo di percorso e obiettivi “step”
Un errore comune? Formulare un obiettivo enorme e poi fermarsi lì.
In coaching si lavora in due direzioni:
- L’obiettivo di percorso: la meta ispirante (es. “parlare in pubblico con sicurezza”)
- Gli obiettivi di tappa: concreti, vicini, misurabili (es. “fare un video al mese”, “presentare al prossimo meeting”)
I micro‑obiettivi servono a non rimandare, a misurare, a restare in movimento.
Struttura il tuo piano d’azione come un coach
Avere un obiettivo è metà dell’opera, l’altra metà è progettare come arrivarci.
Ti propongo un mini‑percorso ispirato al modello GROW, acronimo di Goals-Reality-Options-Will, molto usato nel business coaching:
Reality: dove sei ora, davvero?
Fatti queste domande:
- Cosa stai già facendo in questa direzione?
- Cosa ti blocca?
- Che risorse puoi già usare?
Spesso non partiamo da zero, ma da una posizione più forte di quanto pensiamo.
Options: quali ostacoli o opportunità hai?
Genera tante idee e poi seleziona:
- Cosa potresti iniziare a fare oggi stesso?
- Quali difficoltà potresti incontrare?
- Chi può aiutarti?
- Cosa hai trascurato finora?
Qui si lavora sulla flessibilità mentale e sulla creatività strategica.
Will: cosa farai e quando?
- Qual è il primo passo concreto che ti impegni a fare?
- Quando?
- Come verifichi i progressi?
Non esiste azione senza responsabilità, è importante, quindi, definire ma anche mettere nero su bianco in modo concreto i micro‑impegni giornalieri e settimanali o mensili.
Perché il supporto fa la differenza
Puoi fare tutto da te, ma non è detto che funzioni allo stesso modo.
Un percorso di coaching ti aiuta a:
- fare chiarezza dove sei confusə
- mantenere la rotta nei momenti difficili
- gestire ostacoli e autosabotaggi
- riformulare e adattare l’obiettivo quando serve (senza mollare).
In più, lavoriamo anche su come comunicarlo, quell’obiettivo.
Perché non basta sapere cosa vuoi: spesso serve anche saperlo dire: a un capo, a un collega, a un cliente, a un partner.
Allenare una comunicazione consapevole e assertiva ti permette di dare voce ai tuoi obiettivi senza bisogno di giustificarti o difenderti.
La chiarezza è prima di tutto
Ogni volta che formuli un obiettivo in modo strutturato, stai facendo un investimento su di te.
Stai dicendo: prendo sul serio ciò che desidero, e mi assumo la responsabilità di renderlo reale.
Non è solo una tecnica, ma un atto di leadership personale.
Se vuoi definire (o ridefinire) i tuoi obiettivi, e farlo in modo strategico e orientato all’azione, posso aiutarti.
Il mio percorso individuale di coaching è pensato proprio per questo:
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