Interviste ispiranti: Antonella Cafaro

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Una nuova intervista per conoscere le storie di persone che ci ispirano, che hanno fatto scelte esemplari, che hanno raggiunto traguardi e che continuano a lavorare ogni giorno per migliorarsi.

Oggi ospito con piacere Antonella Cafaro, che ho conosciuto in Rete al femminile, e con la quale condivido una storia di cambiamento professionale.

Antonella è mite e silenziosa ma, a dispetto della sua apparente tranquillità, è una donna e mamma coraggiosa che ha scelto di cambiare lavoro a quarant’anni suonati.

Un grande esempio di perseveranza, testimone di quella forza necessaria per sfidare il cambiamento.

 

Antonella, raccontaci chi sei, che lavoro fai, perché hai scelto di farlo, com’è la tua giornata e come sei arrivata alla realizzazione nel tuo lavoro.

Sono Antonella Cafaro, assistente virtuale e mentore per aspiranti assistenti virtuali.

Ho avviato la mia attività in proprio nel 2013 dopo più di 20 anni di lavoro dipendente e non è stata assolutamente una scelta obbligata. Ho deciso io, dopo tante, tantissime considerazioni, di lasciare il mio posto da dipendente a tempo indeterminato per lanciarmi in questa nuova fase della mia vita. Oltrepassati i 40 anni ho sentito l’esigenza di creare qualcosa di mio, qualcosa che mi desse maggior soddisfazione, motivazione e voglia di alzarmi al mattino per portare avanti il mio lavoro. Il tutto unito al desiderio di maggior flessibilità in modo da trovare più equilibrio tra vita privata e lavoro.

La prima parte della giornata inizia con qualche esercizio di yoga e un’abbondante colazione (sacra per me ;-)) per la quale ho bisogno di calma e silenzio. Dopodiché inizia un po’ di ehm..  rumba per la gestione familiare.. Verso le 8:30, quando il resto della famiglia è fuori, “apro l’ufficio”.  Ho lo studio in casa, questo è uno dei lati positivi del mio lavoro perché non sono costretta a perdere tempo nel traffico ma è un’arma a doppio taglio perché il rischio è quello di non “staccare” mai.

La mattina è la parte della giornata in cui mi sento più produttiva anche perché in questi orari la casa è particolarmente silenziosa quindi cerco di concentrarvi tutte le attività più impegnative e il lavoro per i clienti. Al pomeriggio rientrano i miei figli, sono già abbastanza grandi per capire che se sto lavorando non devo essere disturbata ma la casa diventa inevitabilmente più rumorosa.. quindi il pomeriggio nei limiti del possibile è dedicato ad altre attività, un pochino più leggere.

Già da tempo sono riuscita a ridurre al minimo le “serate lavorative”.  Capitano ancora, ma molto raramente, se ad esempio ho avuto emergenze da gestire durante la giornata (mia madre è molto anziana e di conseguenza ogni tanto qualche emergenza c’è).

I primi anni del mio lavoro sono andata molto a rilento. L’assistenza virtuale era ancora sconosciuta in Italia, eravamo in tutto 5 o 6. Quindi ci è voluto un po’ prima di trovare clienti a sufficienza per poter arrivare a fatturare mensilmente l’equivalente di uno stipendio part time e successivamente full time.  In tutti questi anni è stato determinante l’atteggiamento mentale e la costanza. Ci sono stati (e ogni tanto si ripresentano) momenti più grigi (l’altalena tipica del lavoro autonomo) ma affrontandoli come occasioni da cui imparare, rialzarsi e migliorare, si riesce a procedere diventando anche più forti e determinati.

 

Quanto pensi sia importante avere a cuore la propria crescita personale? Quanto è utile sul lavoro e nella vita quotidiana? Quali sono i risultati più soddisfacenti che raggiungi nel tuo lavoro grazie ad una buona attitudine mentale?

Per quel che mi riguarda la crescita personale è un’esigenza basilare. Va di pari passo con il cambiamento che tutti costantemente ci troviamo ad affrontare. A volte spaventa, ma il cambiamento fa parte dell’evoluzione di una persona. Penso che se restiamo fermi sempre nello stesso punto, nella stessa situazione, in un certo senso è come se fossimo “morti”.

La crescita personale è utilissima nella vita quotidiana e di conseguenza nel lavoro. Personalmente non avrei raggiunto i risultati professionali che ho se non avessi lavorato profondamente e attivamente sulla mia crescita personale. La stessa decisione di lasciare il posto “fisso” per lavorare in proprio è maturata solo dopo un profondo percorso di conoscenza di me stessa e di crescita. Grazie a tutto questo è aumentata la fiducia in me stessa, la propensione ad affrontare e superare i miei timori e quelli che consideravo essere i miei limiti. Questo mi ha aiutata a sviluppare un’attitudine mentale adatta al lavoro in proprio: determinazione, costanza, pazienza, positività.

I risultati più soddisfacenti, al di là dei risultati economici, pure importanti (ci mancherebbe) c’è la grande soddisfazione di prendere decisioni, fare scelte che mi fanno stare bene.

Lavoro con persone che stimo. Nutro collaborazioni che mi fanno “crescere” professionalmente e personalmente.

Ho iniziato a parlare in pubblico, dopo mezza vita passata a dirmi che non ero capace e a farmi paralizzare dalla sola idea di farlo. Ora lo faccio. Sono un’oratrice? No!! Posso migliorare? Assolutamente sì e molto!! Però lo faccio! Parlo, mi esprimo e riesco a trasmettere il messaggio che desidero trasmettere. Questa per me è un’enorme soddisfazione e mi sta aiutando molto anche nel lavoro.

 

Quali sono i risvolti più appassionanti del tuo lavoro e quali le difficoltà che ti trovi ad affrontare più spesso? Cosa che ti fa svegliare carico e motivato la mattina per iniziare la giornata lavorativa e cosa, invece, ti butta giù?

Lavoro con professionisti diversissimi tra loro che abitano in ogni parte del pianeta. Questo mi porta a conoscere persone e professioni nuove, mi aiuta a conoscere nuovi ambiti, nuovi argomenti, è una formazione continua, e tutto questo mi appassiona tantissimo.  Il mio lavoro è tutto tranne che monotono 🙂

Quando mi rendo conto che il mio aiuto è di reale supporto a qualcun altro, mi sento davvero molto soddisfatta, mi fa stare bene. Mi aiuta a svegliarmi carica e motivata per iniziare la giornata lavorativa.

Le difficoltà sono a volte dover fare da tramite in situazioni in cui non ho il pieno controllo, quindi il risultato del mio lavoro dipende da situazioni esterne e indipendenti dalla mia volontà. Ad esempio, quando aiuto i miei clienti a “sbrogliare” pratiche burocratiche e come interlocutori ho uffici che tardano a dare risposte o non le danno esaustive. In questo caso il risultato tarda ad arrivare e questo mi provoca a volte un senso di frustrazione perché anche se sto occupandomi di una faccenda per un mio cliente, in realtà la sento come se fosse “mia”.

Le difficoltà più frequenti comunque hanno a che fare con la tecnologia: programmi software che non “collaborano”, connessioni internet lente…

 

Puoi raccontare un evento della tua vita, un avvenimento o una situazione, in cui ti sei trovato a dover mettere in campo tutte le tue energie e competenze per riuscire a sbrogliare una matassa intricata o a raggiungere un traguardo desiderato?

 Mi ricollego a quanto detto prima. Il parlare in pubblico per me è stato sempre uno scoglio difficilissimo.

Chiarisco: parlare in pubblico per me non è solo parlare davanti a una platea di 100 persone, è semplicemente “rendersi visibile”, “esporsi”. Anche solo prendere la parola a una riunione di 5/6 persone. In un certo senso quando ho deciso di mettermi in proprio nel 2013 ho fatto un primo grande passo per “espormi”. Ma non era sufficiente. Se ripenso al passato in tante occasioni la paura di espormi mi ha bloccata impedendomi di procedere (o meglio, in realtà la responsabilità è la mia, sono io che mi sono lasciata bloccare da questa paura).

Alla fine del 2018, quindi a 40 anni suonati (anzi suonatissimi…), ho deciso che ne avevo abbastanza.  Ho analizzato la situazione per capire come potevo fare e a chi potevo chiedere aiuto per affrontare e superare questo terrore. Da lì è stato un susseguirsi di prove, mi sono iscritta a Toastmasters Bologna dove è possibile allenarsi e migliorare le proprie capacità di esposizione e comunicazione. Ho accettato di tenere uno speech davanti a un centinaio di persone ad un evento di Rete al Femminile Bologna e poi di fronte ad ancora più persone al primo evento nazionale di Rete al Femminile a Torino. Ho accettato di diventare leader della Rete al Femminile di Bologna, rendendomi quindi visibile ed esponendomi moltissimo.

Sono tuttora in ansia se devo parlare in pubblico ma… lo faccio lo stesso. Non permetterò più a me stessa di bloccarmi per via di questa cosa. Ho affrontato la mia paura. So come riconoscerla e gestirla. Traguardo raggiunto! Anche se più che un traguardo per me è un bellissimo punto di partenza 🙂

 

Hai mai fatto (o ti piacerebbe fare) un percorso di coaching? Utilizzi degli strumenti di coaching o delle tecniche per il tuo benessere per svolgere al meglio il tuo lavoro? Se sì quali? E quali vorresti imparare (o imparare meglio) ad utilizzare? Se dovessi decidere di fare un percorso di coaching o dovessi consigliare a qualcuno la consulenza di un business coach, per cosa lo/la inviteresti a richiedere un suo intervento?

Sì, ho già fatto vari percorsi di coaching.

Il primo l’ho fatto quando ancora ero agli inizi della mia attività. Avevo tante informazioni in testa, tante idee, ma ero confusa sui passi da compiere. Mi stavo avventurando in un percorso tutto nuovo e l’aiuto di un coach è stato utilissimo per fare chiarezza e capire come procedere.

Ho seguito un altro percorso in un momento in cui sentivo di voler fare un salto in avanti con il mio lavoro, volevo crescere, ma anche in questo caso ero come bloccata da tante idee e un sovraccarico di informazioni. La mia coach mi ha aiutata a definire i miei obiettivi e a mantenere il focus sui risultati che volevo ottenere. Ecco sicuramente questi momenti a intervalli più o meno regolari capitano e sono ottime occasioni per lavorare con un coach.

Una delle tecniche che continuo a usare nei momenti di blocco/timore/dubbio è analizzare la situazione dall’alto, dall’esterno, come se fossi una terza persona che osserva Antonella e la situazione che sta vivendo. Questo mi aiuta a ridurre il carico emotivo che sto vivendo e a capire più lucidamente cosa succede e quali situazioni adottare. E se ho varie scelte davanti torno sempre con la mente al mio obiettivo e alla mia visione generale, una specie di faro che mi guida.

 

Ti chiedo di lasciarci i contatti attraverso i quali i miei lettori potranno scoprire di più su di te e sul tuo lavoro (sito web, pagina Facebook, canale YouTube o quello che preferisci).

Certamente, eccoli:

sito www.antonellacafaro.com

pagina Facebook https://www.facebook.com/AntonellaCafaroAssistenzaVirtuale/

profilo LinkedIn https://www.linkedin.com/in/antonella-cafaro/

 

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