Riconoscere i propri punti di forza e di fragilità non è affatto facile.
In genere tendiamo ad avere una visione distorta di noi stessi. Potrebbe essere un problema di bassa autostima, o di difficoltà a gestire le emozioni, o entrambe le cose.
Prima ancora, è proprio un limite del punto di vista. In noi coincidono osservato e osservatore: come possiamo guardarci da fuori? Non è una colpa, è una condizione.
Ancora più difficile è vederci con distacco e lucidità. Proprio in quanto interno, il nostro punto di vista è intriso di vissuti ed emozioni, che ci condizionano. Ripeto spesso che noi non coincidiamo con le nostre emozioni, che sono qualcosa che si prova, non qualcosa che si è. Ma bisogna fare un lavoro per accorgersene e riuscire a ridimensionarle per quello che sono.
Per conoscerci davvero dovremmo uscire da noi stessi, osservarci nel tempo e nel contesto. Un fotografo o un cineasta chiamerebbero questo movimento di camera zoom out: lo zoom all’indietro che allontana i personaggi e fa vedere la scena nel suo insieme, in perfetto equilibrio tra tutti gli elementi, senza deformare o amplificare nulla.
A cosa servono i punti di forza?
Conoscere i propri punti di forza non è (solo) un esercizio di autostima: è una strategia.
Sapere cosa ti riesce bene – e perché – ti permette di prendere decisioni più lucide, comunicare con coerenza e costruire un lavoro che funziona davvero per te.
I punti di forza non servono a sentirsi bravi, ma a capire dove ha senso investire energie.
Sono la base per ogni scelta consapevole: professionale, efficace, umana.
Riconoscere i propri punti di forza significa smettere di rincorrere tutto.
Vuol dire concentrarsi su ciò che crea valore, risultati e soddisfazione. Per te e le persone con cui lavori.
E cos’è un punto di debolezza?
Se è utile conoscere i propri punti di forza, lo è altrettanto riconoscere i punti di debolezza.
Non per giudicarsi, ma per smettere di inciampare sempre negli stessi schemi.
Io li chiamo, infatti, bucce di banana: quei comportamenti o atteggiamenti depotenzianti su cui scivoliamo senza accorgercene e che finiscono per allontanarci dai risultati che vogliamo ottenere.
Possono essere abitudini, convinzioni, o semplicemente modi di reagire che ci fanno perdere energia e direzione.
Renderli visibili è il primo passo per non caderci più.
Come identificare i tuoi punti di forza (in modo serio e utile)
Quando si parla di punti di forza, molti pensano subito a qualità generiche, ma i punti di forza non sono aggettivi da curriculum, bensì schemi ricorrenti di pensiero, comportamento e risultato che ti appartengono nel profondo e che, ogni volta che li attivi, generano impatto reale.
Non sono doti astratte né caratteristiche immutabili: sono modalità di funzionamento che ti rendono efficace, quelle in cui ti muovi con naturalezza, concentrazione e risultati concreti.
È ciò che ti riesce bene non solo perché ti piace, ma perché funziona per te e per gli altri.
Spesso non li noti nemmeno, perché fanno parte del tuo modo di essere, tanto da passare inosservati, come se fossero banali.
Un punto di forza, in sostanza, è ciò che ti permette di produrre valore con minor sforzo e maggiore soddisfazione.
Un percorso di consapevolezza
Conoscerci, sapere con chi abbiamo a che fare, imparare a vederci con obiettività e chiarezza non è un accessorio, anzi: è una leva strategica molto forte e il punto di partenza di qualsiasi progetto efficace. È un fattore chiave, sul lavoro e nella vita.
La cosa positiva è che si tratta di un percorso che tutti possiamo intraprendere. Nel farlo, ci accorgeremo che qualsiasi cosa andiamo a scoprire, che ci piaccia o no, è a nostro favore. La consapevolezza è sempre a nostro favore. Il monito di Delfi – Conosci te stesso – è un invito intramontabile di saggezza.
Fortunatamente ci sono degli ottimi strumenti che ci possono venire in aiuto, per un approccio più spedito. Te ne voglio lasciare ben tre.
1. Fai il test delle 16 personalità
Uno dei modi più divertenti per analizzare noi stessi è fare un test della personalità.
Se non ti fidi dei test frivoli fatti online, capisco e condivido. Quello che invece ti propongo qui, basato sulle teorie dei tipi psicologici di Jung, è tutt’altro che superficiale e mediamente molto attendibile. Provare per credere!
Te lo linko direttamente nella versione italiana: Test delle 16 personalità.
Riguarda la sfera professionale, ma non solo. Prenditi un bel 20’ di pausa e rispondi senza filtri.
NB: puoi crederci o no, ma già solo il fatto di avere portato il focus su di te, ti sarà di aiuto.
2. Chiedi a chi ti conosce (bene)
Un altro metodo molto utile è chiedere agli altri cosa pensano di te.
Naturalmente la richiesta va fatta a persone che ti conoscono piuttosto bene: familiari, amici, insegnanti, colleghi di lunga data.
Scegline una dozzina: magari non tutti risponderanno, ma se già una decina di persone ci sta, sarà oro per te.
Chiedi se puoi coinvolgerli in un breve gioco-serio che ti riguarda; poi manda loro una mail con 3 domande:
- Quali sono i principali talenti che mi riconosci? Quali le cose che mi riescono bene in modo naturale? Indicane almeno 3, a partire da quella che ritieni più importante e, se vuoi, descrivile in breve.
- Tra le mie competenze, virtù, caratteristiche, qual è il mio punto di forza principale? Perché?
- Se non avessi fatto il mio lavoro, quale lavoro avrei potuto fare e perché? (Immagina una situazione in cui tutto è possibile).
Dopo avere ricevuto i risultati, integrali con i dati emersi dai test.
A questo punto, il quadro del tuo autoritratto inizia a farsi più definito, vero?
3. Scopri il tuo Superpotere
Per concludere ti propongo un test creativo che a mia volta ho concepito e affinato in anni di coaching, per aiutare le persone a scoprire le proprie doti specifiche, traendole dalle proprie esperienze.
È un vero e proprio esercizio di consapevolezza: si chiama Scopri il tuo superpotere e lo trovi qui.
Poi, quando almeno sulla carta avrai un disegno più chiaro di chi sei e quali sono le tue caratteristiche distintive, potrebbe restarti ancora uno scoglio da superare: riuscire a calare le tue qualità e i tuoi attributi in prospettiva, metterli a frutto in relazione agli obiettivi che vuoi raggiungere, e magari, ancora prima, capire quali obiettivi sono giusti e sostenibili per te.
Per questo una coach farà al caso tuo. Ma intanto ti do qualche esempio.
Nel business o da freelance
Quando lavori in autonomia, i tuoi punti di forza sono la base del posizionamento, della strategia e della tua identità professionale. Ecco come fanno la differenza:
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Comunicazione chiara e sintetica → ti permette di raccontare il tuo lavoro con precisione, di attrarre i clienti giusti e di non perdere tempo a spiegarti mille volte.
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Capacità organizzativa → ti aiuta a trasformare idee in processi e a gestire più progetti con facilità.
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Visione strategica → ti permette di decidere dove investire tempo, energia e risorse, evitando la dispersione tipica di chi fa tutto per tutti.
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Empatia e ascolto → rendono i tuoi servizi più mirati e umani: comprendi meglio i bisogni dei clienti e costruisci relazioni di fiducia, che generano continuità.
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Determinazione e costanza → ti danno la capacità di mantenere la rotta anche nei momenti in cui il business sembra fermarsi.
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Creatività strutturata → ti consente di innovare senza perdere concretezza: immaginare nuove soluzioni e allo stesso tempo renderle fattibili.
In sintesi: i punti di forza sono ciò che ti differenzia nel mercato, ma anche ciò che ti fa lavorare meglio, con meno attrito e più risultati.
Come dipendente o professionista in azienda
Nel lavoro dipendente, conoscere i tuoi punti di forza significa capire su cosa costruire autorevolezza e fiducia, non solo competenze tecniche, ma come stare nelle situazioni.
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Capacità di sintesi e visione d’insieme → ti fa emergere nei team che si perdono nei dettagli, diventi la persona che rimette ordine e guida le decisioni.
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Spirito collaborativo e adattabilità → ti rende prezioso nei contesti di cambiamento, dove serve costruire alleanze e non resistenze.
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Orientamento al risultato → ti aiuta a gestire progetti in autonomia e a mostrare affidabilità concreta.
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Comunicazione efficace e assertiva → migliora la qualità delle relazioni e riduce i conflitti, fai passare messaggi.
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Pensiero analitico → ti consente di risolvere problemi con metodo e di portare soluzioni, non solo segnalare criticità.
Qui i punti di forza diventano leva di visibilità interna e reputazione professionale.
Quando sai raccontarli, e farli riconoscere, diventi una risorsa chiave, non solo un ruolo.
Nella ricerca o nel cambio di lavoro
In fase di ricerca, i punti di forza servono a distinguerti e a orientare la scelta, tua e del selezionatore.
Non solo per farti assumere, ma per capire dove puoi davvero esprimerti.
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Autonomia e spirito di iniziativa → mostrano che non hai bisogno di essere gestito passo passo: qualità preziosa per aziende snelle o ruoli dinamici.
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Capacità relazionale → ti fa costruire network, partnership e contatti utili anche fuori dal CV.
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Flessibilità cognitiva → segnala che sai adattarti ai cambiamenti e imparare in fretta, qualità oggi più valutata dell’esperienza.
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Focus e chiarezza → rendono la tua candidatura coerente: sai cosa chiedi, cosa puoi offrire e in quale contesto rendi meglio.
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Pensiero critico e problem solving → ti fanno emergere come persona capace di analisi e di contributo, non solo esecutore.
In una selezione, chi sa nominare e raccontare con esempi i propri punti di forza trasmette sicurezza, consapevolezza e direzione.
Tira le somme
I punti di forza sono la tua valuta di scambio professionale: più li conosci, più puoi decidere dove investirli, a chi offrirli e come farli fruttare. Che tu sia freelance, dipendente o in transizione, riconoscerli è il primo passo per smettere di adattarti e iniziare a scegliere.
Arriva sempre un momento in cui serve fermarsi, tirare le somme e guardare con onestà dove sei davvero: capire cosa vuoi costruire adesso e come farlo in modo più consapevole, più tuo.
Se senti che è arrivato quel momento, un percorso di coaching può aiutarti a fare chiarezza, ritrovare direzione e agire con più chiarezza e intenzione.
È uno spazio in cui alleni il pensiero, metti a fuoco le priorità e impari a prendere decisioni che ti portano avanti, non solo altrove.
📩Scrivimi se vuoi capire da dove partire o se semplicemente vuoi parlarne.
A volte, la differenza tra restare fermi e muoversi è una conversazione iniziata al momento giusto.
Foto di copertina: Gigi / Unsplash.
